La costituzione
La Stazione sperimentale regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi è stata fondata nel 2006 con convenzione tra la ex Comunità Montana Val Cavallina e la Regione Lombardia (vedi in allegato il testo della Convenzione).
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La Stazione sperimentale regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi è stata fondata nel 2006 con convenzione tra la ex Comunità Montana Val Cavallina e la Regione Lombardia (vedi in allegato il testo della Convenzione).
La stazione sperimentale è collocata nell’Area di Rilevanza Ambientale -Endine Iseo- si trova presso la ex sede della Comunità Montana della Val Cavallina in via Don Zinetti,1 a Casazza.
E' raggiungibile in auto percorrendo la SS n°42 del Tonale e della Mendola da Bergamo in direzione Lovere. Lungo la statale giunti al semaforo di Casazza si gira a sx (se venite da Bergamo) si percorre la strada per circa 300m e si svolta alla seconda strada a sx si giunge presso il parcheggio della ex CM Val Cavallina dove si può lasciare l'auto. Si può giungere anche con i mezzi pubblici della Società di trasporto SAB autoservizi. La fermata si trova sulla SS 42 presso l'incrocio semaforico a ca 400m dalla sede della Stazione.
Vedi il Centro della Stazione Sperimentale
La Stazione regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi in Lombardia lago d’Endine ha i seguenti compiti (art. 3 Convenzione):
Nella convenzione viene istituito un Comitato tecnico scientifico composto da 5 membri che avrà i seguenti scopi (art. 4 Convenzione):
Il monitoraggio della fauna anfibia è sancito dalla Convenzione tra Comunità Montana e Regione Lombardia
In allegato sono riportate le schede ufficiali adoperate dalla Stazione Sperimentale
Lungo la strada provinciale n. 76 ogni primavera avviene la migrazione degli anfibi.
La principale specie migrante è il rospo comune Bufo bufo che presenta i contingenti maggiori. Il numero degli esemplari migranti è elevato oscillando dal 1994 al 2012 tra 10 000 esemplari e 27 000 circa. ed è per questo motivo, che dal 1992 avvengono i salvataggi che hanno lo scopo di tutelare gli anfibi dagli investimenti stradali. Durante i salvataggi sono state osservate altre 5 specie di anfibi che si recano a deporre le loro uova presso il lago di Endine.
Per chi volesse partecipare ai salvataggi deve contattare la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi servizio G.E.V. Guardie Ecologiche Volontarie che gestiscono le operazioni di salvataggio.
Siccome i salvataggi avvengono nelle ore notturne nei mesi di marzo e aprile è consigliabile vestirsi in modo adeguato perché le temperature possono oscillare tra 2°C e 12°C, inoltre l’umidità può essere notevole. Durante la notte può piovere è perciò è necessario munirsi di giacca impermeabile con cappuccio. La strada lungo la quale avviene la migrazione (Strada Provinciale n°76) è scarsamente illuminata o buia è indispensabile perciò procurarsi una torcia (con pile di riserva). La G.E.V. forniscono dispositivi catarifrangenti onde essere più visibili alle auto in transito. Consigliati stivali nelle serate piovose e guanti di gomma o in lattice per maneggiare gli anfibi. E’ necessaria una matita o una penna per compilare la scheda che verrà assegnata.
Una volta giunti presso il luogo di ritrovo (generalmente presso la chiesa di S.Felice) bisogna contattare le G.E.V. della Comunità Montana Valle Cavallina lì presenti onde farsi assegnare il settore di competenza (la zona è suddivisa in tre settori ). Le Guardie Ecologiche Volontarie forniscono oltre le fasce catarifrangenti la schedanecessaria per segnare il numero di anfibi salvati. E’ importante compilarla per due motivi: statistici e per capire l’andamento della migrazione onde programmare gli interventi nei giorni seguenti.
I volontari assegnati ai singoli settori dovranno spostare i rospi e gli altri anfibi da lago a monte nel caso venissero trovati nei tratti a monte della barriera temporanea, nel caso venissero trovati sul lato a lago della barriera verso valle stanno risalendo e quindi vanno fatti attraversare la strada e collocati sul lato a monte.
Attenzione: lungo la strada sono presenti tunnel sottostradali per l’attraversamento degli anfibi, in questo caso ci si limiti a segnalare sulla scheda gli animali osservati per un intorno di circa 20 m dall’imbocco del sottopassaggio.
Fate molta attenzione ai cancelli perché spesso le barriere sono mancanti è necessario e agli animali che si trovano negli immediati dintorni.
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