Stazione sperimentale regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi in Lombardia - Lago di Endine

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La costituzione

La Stazione sperimentale regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi è stata fondata nel 2006 con convenzione tra la ex Comunità Montana Val Cavallina e la Regione Lombardia (vedi in allegato il testo della Convenzione).

La sede

La stazione sperimentale è collocata nell’Area di Rilevanza Ambientale -Endine Iseo- si trova presso la ex sede della Comunità Montana della Val Cavallina in via Don Zinetti,1 a Casazza.

E' raggiungibile in auto percorrendo la SS n°42 del Tonale e della Mendola da Bergamo in direzione Lovere. Lungo la statale giunti al semaforo di Casazza si gira a sx (se venite da Bergamo) si percorre la strada per circa 300m e si svolta alla seconda strada a sx si giunge presso il parcheggio della ex CM Val Cavallina dove si può lasciare l'auto. Si può giungere anche con i mezzi pubblici della Società di trasporto SAB autoservizi. La fermata si trova sulla SS 42 presso l'incrocio semaforico a ca 400m dalla sede della Stazione.   

Vedi il Centro della Stazione Sperimentale

Compiti della Stazione sperimentale

La Stazione regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi in Lombardia lago d’Endine ha i seguenti compiti (art. 3 Convenzione):

  • promuovere e coordinare di progetti e attività finalizzate al monitoraggio e di salvataggio della batracofauna lombarda al fine di eliminare fenomeni di declino delle specie con particolare riferimento a quelle più minacciate o rare nel territorio delle aree protette regionali;
  • organizzazione di corsi, seminari ed incontri di studio, con particolare attenzione alle dinamiche degli ecosistemi, delle popolazioni anfibie e delle peculiarità ambientali della Lombardia in collaborazione con gli Enti gestori delle aree protette;
  • attivazione di un Centro di documentazione specializzato al fine di promuovere alla più ampia diffusione della conoscenza delle specie tutelate, dei problemi di salvaguardia, delle normative vigenti e delle iniziative di conservazione promosse e/o attivate;
  • predisposizione di un ecomuseo dedicato alla fauna anfibia lombarda, con annessa mostra permanente sull’attività di salvataggio e tutela delle popolazioni anfibie locali;
  • organizzazione di mostre itineranti e produzione materiale didattico-divulgativo, nonché studi specifici di settore;
  • realizzazione di interventi di miglioramento ambientale atti a favorire la batracofauna ed in particolare le azioni di ripristino di zone umide, la realizzazione ex novo di pozze per la riproduzione degli anfibi;
  • realizzazione di programmi di allevamento mirati a reintroduzioni di larve/girini previo accurato studio di fattibilità, la rimozione dei fattori di rischio e degli elementi di disturbo nonché di un adeguato periodo di monitoraggio degli interventi.

Obiettivi del Comitato

Nella convenzione viene istituito un Comitato tecnico scientifico composto da 5 membri che avrà i seguenti scopi (art. 4 Convenzione):

  • avviare le attività di monitoraggio ed elaborarne i risultati ottenuti;
  • pubblicare e divulgare i dati ottenuti dall’attività di ricerca e monitoraggio;
  • collaborare con gli Enti scientifici regionali e nazionali competenti per le attività di studio e di conservazione delle popolazioni di anfibi;
  • sottoporre alla Regione un programma annuale di interventi di conservazione e di mitigazione d’impatto infrastrutturale a tutela delle popolazioni di anfibi minacciati in Lombardia;
  • esprimere pareri sugli interventi strutturali di carattere antropogenico comportanti la minaccia di alterazione o di scomparsa di aree importanti quali habitat di popolazioni di anfibi minacciati in Lombardia;
  • collaborare con gli Enti preposti alla tutela e alla sorveglianza del territorio;
  • proporre alle autorità scolastiche programmi mirati di educazione ambientale e naturalistica da attivarsi nelle scuole di ogni ordine e grado;
  • predisporre e mantenere in adeguato aggiornamento elenchi dei più importanti siti riproduttivi e delle zone interessate dal transito migratorio riproduttivo o usuale delle popolazioni di anfibi del territorio regionale, con particolare attenzione ai punti di interferenza negativa con la rete viaria locale o nazionale;
  • predisporre opportune linee guida tecnico/scientifiche inerenti alle modalità di intervento, le metodiche e i materiali più adatti alla situazione ai fini di una definizione univoca e precisa degli interventi di salvaguardia degli anfibi minacciati.

Censimenti

Il monitoraggio della fauna anfibia è sancito dalla Convenzione tra Comunità Montana e Regione Lombardia

In allegato sono riportate le schede ufficiali adoperate dalla Stazione Sperimentale

Migrazione dei rospi sul Lago di Endine

Lungo la strada provinciale n. 76 ogni primavera avviene la migrazione degli anfibi.

La principale specie migrante è il rospo comune Bufo bufo che presenta i contingenti maggiori. Il numero degli esemplari migranti è elevato oscillando dal 1994 al 2012 tra 10 000 esemplari e 27 000 circa. ed è per questo motivo, che dal 1992 avvengono i salvataggi che hanno lo scopo di tutelare gli anfibi dagli investimenti stradali. Durante i salvataggi sono state osservate altre 5 specie di anfibi che si recano a deporre le loro uova presso il lago di Endine.

  • La rana di Lataste — Rana latastei è presente con alcune centinaia di esemplari migranti.
  • Non mancano centinaia di rane agili _Rana dalmatina e di rane verdi Pelophylax sinklepton esculentus e Pelophylax lessonae. 
  • Ben rappresentati sono gli urodeli tra cui il tritone punteggiato Lissotriton vulgaris meridionalis e tritone crestato italiano Triturus carnifex.
  • Inoltre è presente anche la salamandra pezzata Salamandra salamandra che però, non depone nel lago di Endine. 
Per la ricchezza della fauna batracologica è stata consegnata alla Comunità Montana la targa di Area d’Importanza Erpetologica Nazionale dalla Societas Herpetologica Italica.

Come partecipare ai salvataggi

Per chi volesse partecipare ai salvataggi deve contattare la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi servizio G.E.V. Guardie Ecologiche Volontarie che gestiscono le operazioni di salvataggio.

Materiali occorrenti

Siccome i salvataggi avvengono nelle ore notturne nei mesi di marzo e aprile è consigliabile vestirsi in modo adeguato perché le temperature possono oscillare tra 2°C e 12°C, inoltre l’umidità può essere notevole. Durante la notte può piovere è perciò è necessario munirsi di giacca impermeabile con cappuccio. La strada lungo la quale avviene la migrazione (Strada Provinciale n°76) è scarsamente illuminata o buia è indispensabile perciò procurarsi una torcia (con pile di riserva). La G.E.V. forniscono dispositivi catarifrangenti onde essere più visibili alle auto in transito. Consigliati stivali nelle serate piovose e guanti di gomma o in lattice per maneggiare gli anfibi. E’ necessaria una matita o una penna per compilare la scheda che verrà assegnata.

Cosa fare

Una volta giunti presso il luogo di ritrovo (generalmente presso la chiesa di S.Felice) bisogna contattare le G.E.V. della Comunità Montana Valle Cavallina lì presenti onde farsi assegnare il settore di competenza (la zona è suddivisa in tre settori ). Le Guardie Ecologiche Volontarie forniscono oltre le fasce catarifrangenti la schedanecessaria per segnare il numero di anfibi salvati. E’ importante compilarla per due motivi: statistici e per capire l’andamento della migrazione onde programmare gli interventi nei giorni seguenti.

I volontari assegnati ai singoli settori dovranno spostare i rospi e gli altri anfibi da lago a monte nel caso venissero trovati nei tratti a monte della barriera temporanea, nel caso venissero trovati sul lato a lago della barriera verso valle stanno risalendo e quindi vanno fatti attraversare la strada e collocati sul lato a monte.

Attenzione: lungo la strada sono presenti tunnel sottostradali per l’attraversamento degli anfibi, in questo caso ci si limiti a segnalare sulla scheda gli animali osservati per un intorno di circa 20 m dall’imbocco del sottopassaggio.

Fate molta attenzione ai cancelli perché spesso le barriere sono mancanti è necessario e agli animali che si trovano negli immediati dintorni.

Attività del centro

E' possibile scaricare la documentazione relativa alle attività del Centro

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
25 novembre 2021